AGAINST ANIMAL CRUELTY

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Sette cavalli uccisi all’ippodromo

 

Sette cavalli uccisi all'ippodromo

Li hanno trovati i dipendenti dell’ippodromo: sette cavalli da corsa uccisi nella notte e lasciati, privi di vita, nelle scuderie dell’impianto ippico “Pinna” di Sassari. Sei degli animali uccisi appartengono a un imprenditore di Nuoro, Salvatore Pili, e secondo i carabinieri della compagnia di Sassari proprio lui sarebbe l’obiettivo dell’atto criminale. Potrebbe essere stato un rivale geloso delle troppe vittorie di quei cavalli a vendicarsi così.

Quei cavalli, insomma, forse vincevano troppo nelle corse al galoppo e non solo, anche nella penisola. E questo successo sarebbe dietro l’uccisione degli animali. Si tratta della prima ipotesi investigativa dei carabinieri.

Sul posto sono intervenuti, oltre ai carabinieri della compagnia di Sassari, anche il veterinario dell’Asl e il sostituto procuratore Gaetano Porcheddu. Gli accertamenti dei carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche e dei veterinari della Asl sassarese hanno permesso di scoprire che i cavalli non sono stati sgozzati, ma uccisi con un unico colpo in fronte. Se con una pistola per macellazione, comunemente usata nei mattatoi o un’arma di piccolo calibro, lo accerterà la perizia disposta dal magistrato di turno. Le teste dei sette cavalli sono state prelevate dai veterinari e portate all’Istituto zooprofilattico di Sassari. Le carcasse saranno, invece, incenerite.

Gli investigatori stanno ricostruendo le vittorie in carriera dei cavalli uccisi nel tentativo di individuare il movente e i responsabili.

I malviventi hanno forzato il lucchetto dei box e hanno ucciso i cavalli, sei tra i quali erano appunto di proprietà di Pili, 46 anni, imprenditore edile di Gavo (Nuoro). La scoperta è stata fatta dall’operaio che, come ogni mattina, accudisce gli animali.

Oltre ai sei purosangue di Pili, è stato ucciso anche un settimo cavallo, probabilmente per errore, che si trovava però nella stessa fila di box. Questo era di proprietà di Francesco Cottu, 46 anni, commerciante di Ollolai (Nuoro). Pili è dunque un appassionato di corse di cavalli, a cui dedica gran parte del suo tempo. E negli ultimi mesi i suoi cavalli hanno vinto molte competizioni, anche in continente.

|Tgcom|

Cina: famiglia impicca e squoia un cane. Orrore sul web

Hanno prima impiccato e poi scuoiato un povero cane randagio, per poi fotografarsi sorridenti mentre infieriscono contro di esso. E’ successo in Cina, e le immagini, impressionanti, sono finite su un sito web, facendo arrabbiare gli internauti amanti degli animali. Nelle foto si vede l’allegra famigliola che prende il cane, lo impicca e lo sgozza, per poi scuoiarlo: non è chiaro se, nel momento dello scuoiamento, il cane fosse ancora vivo. Le immagini sono fortemente consigliate ad un pubblico adulto.

|Leggo|

Taranto, cavalli infetti da herpes virus annullate le prossime giornate di corse

TARANTO – La Sifj spa, società che gestisce l’Ippodromo Paolo VI di Taranto, ha deciso di annullare le prossime due giornate di corse al trotto, in programma il 9 e il 12 novembre, in seguito alla decisione dell’Azienda sanitaria locale di sottoporre a sequestro sanitario la struttura per tre settimane. Il provvedimento di sequestro,con divieto assoluto di ingresso e uscita di cavalli, era stato adottato il 2 novembre scorso dopo che una cavalla era risultata contagiata dall’herpes virus (la rinopolmonite equina) ed era stata sottoposta ad eutanasia assistita.

L’infezione da herpes può essere combattuta con il vaccino, che però non è obbligatorio per i cavalli. «Non avendo raggiunto un numero sufficienti di cavalli partenti – spiega la Sifj in una nota – per la giornata di corse fissata per giorno 9 ed è plausibile che la stessa difficoltà possa essere riscontrata anche per la giornata di corse del 12 novembre, di comune accordo con l’Unire si è deciso di annullare le stesse giornate di corse e di programmarle subito dopo l’annullamento dell’ordinanza che finirà di avere effetto il 15 novembre». Resta invariata invece la programmazione delle altre giornate di corse a partire da quella del 16 novembre in occasione della tris nazionale.

|CorrieredelMezzogiorno|

CAGLIARI: SMANTELLATO DAI VOLONTARI LIPU SENTIERO ATTREZZATO PER L’UCCELLAGIONE

Ottocento le trappole rimosse nell’area di Poggio dei Pini, nel comune di Capoterra (CA). Lacci e trappole disattivate nel Gutturu Mannu.

Un lungo sentiero attrezzato con 800 trappole a scatto per la cattura illegale di uccelli selvatici, è stato smantellato dai volontari partecipanti al campo antibracconaggio della LIPU in corso in provincia di Cagliari.
L’area è quella di Poggio dei Pini, nel comune di Capoterra (CA), le cui caratteristiche climatiche la rendono una zona adatta ad ospitare uccelli, ma purtroppo la rendono anche attraente per l’uccellagione. Le trappole erano posizionate su una piazzola pulita dal muschio: una volta individuata la bacca rossa, l’uccellino vi si posa pensando di sfamarsi e invece viene preso al collo da un cappio di nylon. L’animale rimane sospeso per ore, e la lunga agonia si conclude con l’arrivo del bracconiere che lo finisce schiacciandogli la testa.
“E’ facile percepire il terrore che pervade gli uccelli quando sentono avvicinarsi un essere umano – racconta Giovanni Malara, responsabile del campo LIPU – cominciano a sbattere le ali e a emettere versi disperati di allarme”.
Nonostante che le trappole fossero state da poco ripulite dall’uccellatore, i volontari hanno trovato tre esemplari di tordo bottaccio già morti mentre due esemplari erano ancora in vita e sono stati immediatamente liberati.
Il “titolare” del sentiero – rende noto la LIPU – era già noto, in quanto segnalato all’Autorità giudiziaria dopo essere stato ripreso da una telecamera piazzata dai volontari dell’associazione il 3 gennaio scorso mentre prelevava un tordo da una trappola.
Con l’abbassamento delle temperature dei giorni scorsi – sottolinea la LIPU – si è avviata la spietata macchina illegale degli uccellatori, che fino al periodo natalizio saranno impegnati a soddisfare la richiesta di “grive” (dal nome francese dei tordi, la specie più colpita), uno spiedo di otto uccellini che verrà cucinato e servito nei ristoranti locali. Un rituale macabro che costerà la vita a centinaia di migliaia di uccelli selvatici, di specie protette e non, che rimangono impiccati in piccoli lacci di crine di cavallo o nylon oppure intrappolati in reti invisibili.
Durante le operazioni in corso del campo LIPU, i volontari hanno anche disattivato nell’”area protetta” del Gutturu Mannu 16 lacci per la cattura illecita di cinghiale e quattro per cervo sardo e altre centinaia di trappole per uccelli.

|Animalieanimali.it|

COMUNE DI PAVIA PERMETTE ATTENDAMENTO CIRCO “CONTRO IL PROPRIO REGOLAMENTO”

Il manifesto con la tigre che ruggisce dovrebbe avere l’effetto di attirare spettatori al circo. Ma per il momento l’unco effetto è stata la reazione degli animalisti della Sede territoriale della provincia di Pavia della Lav (Lega antivivisezione). «La Lav Pavia si dice sconcertata si legge nella nota diramata ieri mattina in merito alla decisione del Comune pavese di autorizzare l’attendamento del Circo di Barcellona, nonostante il Regolamento comunale tutela animali in vigore ne vieti espressamente la presenza su territorio». E gli animalisti della Lav citano l’articolo 9 del Regolamento comunale: «Sono vietati i circhi che utilizzano animali, ritenendo diseducativi spettacoli che sfruttano gli animali, constringendoli ad azione contrarie alla loro natura e sottoponendoli a stress psicofisici dannosi, secondo la Dichiarazione dei diritti degli animali proclamata dall’Unesco nel 1978». «COME SI PUÒ attacca la Lav giustificare una tale svista? Dopo il grande passo avanti dell’approvazione del Regolamento tutela animali, come si può ancora dare asilo a un’industria dello sfruttamento che fra terrore, fame, sbarre e catene, ha peraltro usufruito di sovvenzioni pubbliche per più di 12 milioni di euro solo fra il 2005 e il 2007?». Le proteste della Lav non sono solo genericamente contro i circhi che usano animali, ma anche in particolare nei confronti del circo che inizierà venerdì 5 novembre gli spettacoli a Pavia: «Nel gennaio 2010 il Tribunale di Monza ha condannato il titolare del circo in questione a 4 mesi di reclusione e 5mila euro di multa per aver detenuto tre tigri sprovviste di ceritificato Cites ed averle impiegate, incurante, in spettacoli circensi, anche dopo il sequestro». Al di là dei precedenti che non riguardano il terrirorio pavese, non è la prima volta che, da quando è in vigore il Regolamento che li vieta, arrivano ugualmente a Pavia circhi con animali. La norma viene infatti “aggirata” escludendo dagli spettacoli in città l’utilizzo degli animali, visitabili solo nello “zoo” accanto al tendone del circo.
|Animalieanimali.it|