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Mercato dei cani: per i Veterinari è tutto ok (?)

Tante segnalazioni di protesta e tante polemiche. Cuccioli in pubblica via, anzi cuccioli caricati in camion ed esposti in pubblica via per la vendita. Ogni venerdì in via Allende a Livorno arrivano i cani. Prezzi stracciati ma che evidentemente non preoccupano. Un cucciolo di chiauahua ad appena 750 euro, altri a 540, un volpino addirittura a 200 euro. Gabbiette disposte l’una sull’altra per la vendita. Prima i Vigili Urbani, poi i Veterinari dell’ASP locale che proprio l’altro ieri hanno effettuato il sopralluogo. Tutto va bene, nessun maltrattamento. Una sollievo per il venditore, abituato evidentemente a questi mercati. Per lui, e per i veterinari, è tutto a posto. Del resto parrebbe che non violi la normativa sul trasporto degli animali. Il mezzo, infatti, è risultato autorizzato all’Azienda Sanitaria Provinciale. La licenza,poi, era in regola. Assieme ai cani anche gatti, conigli, scoiattoli, tartarughe, varie specie di uccelli, ed altro ancora.

Riferendoci in generale ai controlli di Polizia con la giusta presenza di un Veterinario, forse però una cosa mal messa potrebbe esserci. Non nel caso specifico di Livorno, anzi trattasi di una possibile incongruenza nazionale. E’ automatico, in questi sopralluoghi, ricorrere agli Uffici dell’ASP i quali devono mettere a disposizione uno dei loro professionisti. Certo, bisognerebbe chiedere se trattasi, almeno, di un veterinario comportamentalista, in grado cioè di accertare eventuali anomalie frutto del malessere imposto, ad esempio, dai continui spostamenti, lunghe esposizioni in luoghi affollati, chiasso etc. Tutte cose che in bibliografia scientifica sono ormai ampiamente documentate come potenziali fonte di mancanza di benessere e pertanto, secondo il parere di autorevoli medici veterinari, generatrici di malessere.

La legge però impone agli uffici veterinari di rilasciare dei pareri tecnici preventivi, anzi impone ancor di più. Le Direzioni della Sanità Pubblica Veterinaria debbono autorizzare preventivamente certe attività che poi magari, per un successivo controllo, vengono ispezionate ricorrendo alle stesse ASP. Agli uffici della Sanità Pubblica Veterinaria vengono cioè assegnate funzioni di controllore di se stessi. Ovviamente il caso di Livorno vale solo da spunto, ancorchè i colleghi autorizzanti e controllori sono di uffici territorialmente diversi. Di sicuro, però, un Veterinario controllore che dipende dalla stessa Amministrazione la cui Direzione ha rilasciato l’autorizzazione, qualche dubbio non può che generarlo.

|Geapress|